Il Bilancio dell’estate 2022 e l’inizio del nuovo anno associativo

18/09/2022

In vista dell’inizio del nuovo anno associativo abbiamo chiesto al presidente diocesano di Azione Cattolica Enrico Ioppo di raccontarci come l’associazione ha vissuto l’estate e si sta preparando al nuovo inizio.
 
Enrico, si è da poco concluso un anno associativo, com’è andato?
È stato intenso direi, un po’ come sempre, denso di avvenimenti intra ed extra ecclesiali: l’avvio del cammino sinodale in diocesi con i rinnovi degli organismi di partecipazione ecclesiale, i diversi appuntamenti del percorso associativo annuale, l’ennesima ondata di Covid l’invasione dell’Ucraina con i conseguenti appelli e preghiere per la pace, i campiscuola estivi…
 
Parlando di campiscuola estivi, com’è andata?
Decisamente bene! Sedici campiscuola tra ACR, Settore giovani, Settore adulti e Movimento studenti, hanno portato a Cimacesta circa mille partecipanti a cui aggiungere oltre ottanta educatori e quasi altrettanti volontari per i servizi di cucina e pulizia. Ciascun camposcuola ha avuto la presenza di un sacerdote assistente e Mons. Vescovo ha visitato quasi tutti i campi, celebrando la S. Messa in quelli dell’ACR con la presenza di genitori e anche di nonni che all’incirca sono stati un ulteriore migliaio. Anche il periodo di ospitalità per adulti e famiglie ha portato ad un centinaio di presenze. È da considerare che tutta quest’attività si regge sul volontariato, dall’ambito educativo a quello del supporto tecnico: i grazie da dire sono davvero tanti, il più grande a Nostro Signore che ha volto il suo sguardo a queste attività e agli Angeli custodi, ai quali è intitolata la cappellina di Cimacesta, grazie alla loro intercessione è andato tutto bene!
 
Insomma, sei soddisfatto…
Si e non certo per quel che ho fatto io, piuttosto per la generosa disponibilità di tanti, grazie ai quali si sono superati inevitabili momenti difficili. Mi permetto di osservare che la riuscita di questa nostra attività estiva non porta a titoloni sui giornali, d’altronde l’esperienza formativa proposta dall’Azione Cattolica si colloca nell’ordinarietà, non è chiassosa, non inalbera bandiere, però a quanto pare è utile, efficace e anche piace.
 
Nei giorni successivi la festa dell’Assunta la presidenza diocesana si è riunita per una due giorni di programmazione, puoi dirci qualcosa?
Sì, abbiamo stilato la bozza del calendario associativo per l’anno 2022-2023 che sarà approvata dal Consiglio diocesano convocato per il 23 settembre prossimo. Avvieremo un percorso di riflessione che porti ad un’attenzione specifica per l’ecologia integrale. Abbiamo poi individuato e riflettuto su una necessità che l’associazione deve assolutamente mettere a fuoco in questo nuovo anno, ovvero la formazione degli educatori. Gli educatori svolgono l’importante e delicato compito di aiutare ragazzi e giovani nella loro crescita umana e spirituale, per far ciò devono a loro volta essere formati umanamente, spiritualmente e tecnicamente. Ecco quindi che abbiamo abbozzato un percorso formativo biennale e permanente per quanti desiderano essere educatori: lo presenteremo al Consiglio diocesano per la necessaria approvazione. Gli educatori sono un bene prezioso che sta iniziando a diventare raro, questo però non deve portare a indulgere sulla loro necessaria formazione. Ecco quindi che quest’anno diventerà prioritario il rinnovamento del percorso formativo loro dedicato, mi spingo anche a dire che per essere educatore di Azione Cattolica è obbligatorio essere formati, non ci si può improvvisare per un compito così importante e delicato.
 
Il tema unitario del nuovo anno associativo qual è?
“Andate dunque”, dal Vangelo di Matteo, ci riporta all’essenza associativa, ovvero il fine apostolico. Tutti i cristiani sono chiamati, noi in forma associata, a spingersi oltre i confini della Chiesa per raccontare l’autenticità e la bontà della vita vissuta secondo l’insegnamento di Gesù Cristo.
 
Tra poco ci saranno le elezioni, l’insegnamento di Gesù Cristo è davvero attuabile nell’azione politica o è solo velleità?
Particolarmente nell’azione politica l’insegnamento cristiano è un’eccezionale fonte d’ispirazione, certo attuarlo appare sempre più complesso, d’altronde la politica sta dando un’immagine, se possibile, ancor più desolante di sé stessa. Anche la strumentalizzazione del cristianesimo per meri fini elettorali risulta ormai intollerabile. Resta tuttavia indiscutibile la necessità di una buona azione politica: disinteressarsene, in particolare abdicando ai fondamentali della partecipazione elettorale, è profondamente sbagliato; a tal proposito l’Azione Cattolica Italiana, insieme ad altre associazioni e movimenti, sostiene la campagna di sensibilizzazione al voto #Andiamo a votare #Io voto.

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