Il bello di essere Responsabili, raccontato da Nicola Manfè e Giovanna Astolfo

02/11/2023

In questi mesi che segnano il Cammino Assembleare 2023-24 per il rinnovo delle cariche in AC, ci interroghiamo su cosa significhi essere Responsabili, tra sfide e supporto, tra tempi e tappe da rispettare, facendo associazione insieme agli altri.
Ad aiutarci nel formulare una risposta, condividiamo le storie di alcuni responsabili uscenti. Il racconto è iniziato con Sara Gasponi, segretaria MSAC diocesana, per proseguire insieme a Nicola Manfè, Presidente Parrocchiale di Caneva, e Giovanna Astolfo, Coordinatrice della Forania Mottense.
 
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Inizio intenso per l’Azione Cattolica Italiana: in questo anno associativo, per tutti i settori e le realtà sono previsti i rinnovi delle cariche associative. Non si tratta di eleggere nuovi responsabili, ma di comprendere il senso dell’appartenenza e cura alla nostra associazione tramite la disponibilità alla corresponsabilità.
 
Abbiamo chiesto al Presidente Parrocchiale di Caneva, Nicola Manfè, come ha vissuto questa esperienza:
“Come presidente parrocchiale ho affrontato diverse sfide! La ricerca di educatori preparati è stata fondamentale, così come coinvolgere attivamente le famiglie e avviare nuove iniziative valide.
In questo percorso il don è stato fondamentale nel dare la rotta al gruppo educatori. La mia formazione da ingegnere ambientale ha portato un approccio organizzativo nel gruppo; mi ha guidato il senso di responsabilità e il desiderio di creare un impatto positivo.
Un momento significativo è stata, nonostante le difficoltà iniziali, la partenza del gruppo giovani l’anno scorso. Abbiamo perseverato, anche nella fatica, per avviare nuove proposte, dimostrando che, con impegno costante, si possono superare le sfide e costruire un futuro migliore per i giovani della parrocchia”.
 
Dal 2020 Giovanna Astolfo è Coordinatrice della Forania Mottense, per lei un’esperienza un po’ particolare, le chiediamo che emozioni si porta dentro dopo questo mandato:
“Una responsabilità che non avevo pensato ma che mi ha interpellato quando l’8 marzo di quell’anno, Giuliano Bortolin, il nostro coordinatore foraniale, è stato chiamato in cielo. Non mi è possibile parlare della mia esperienza, senza ricordare il cammino e il senso dell’essere Azione Cattolica che in tanti anni abbiamo condiviso e costruito, cercando di trasmettere a chi lavorava con noi il senso di appartenenza alla Chiesa e all’associazione.
Essere responsabile per me è servizio e dono, è impegno e gioia, è ascolto e condivisione con la consapevolezza dei miei tanti limiti e delle mie capacità. È dire il mio sì e condividerlo.
Ringrazio il Signore per questa chiamata, non è stato facile rispondervi e non sono mancati i momenti complessi ma il lavoro di squadra con gli altri responsabili e il confronto costante con l’assistente foraniale mi hanno sostenuta e fatta crescere”.

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