Laici? Presenti! Corresponsabili nei territori grazie all’AC

28/02/2024

Alla XVIII Assemblea Elettiva dello scorso 18 febbraio nell’aula magna del seminario, il Vescovo Corrado Pizziolo ha consegnato ai coordinatori foraniali e ai presidenti parrocchiali di Azione Cattolica il mandato per il prossimo triennio 2024-2027.
Davanti alla sala gremita di aderenti ha ribadito la sua fiducia nell’associazione che continua ad accompagnare i laici, ragazzi, giovani e adulti delle nostre parrocchie in una crescita cristiana e umana che si fa servizio, presenza gratuita e collaborazione dentro alle nostre comunità.
Abbiamo voluto chiedere ad alcuni soci, che hanno vissuto la gioia e l’amicizia di quella giornata, come nella loro realtà ecclesiale riescono a concretizzare quei principi cardine della formazione in AC, quali la corresponsabilità per la missione, il senso di appartenenza alla Chiesa universale, la fraternità e la cura dell’interiorità.
 
Monica di Ceggia è stata chiamata al servizio di facilitatore del cammino sinodale, è stata coinvolta in un percorso di formazione diocesano che ha dato profonde motivazioni e validi strumenti per accompagnare i gruppi parrocchiali nella fase sapienziale del cammino sinodale della Chiesa italiana.
“In che modo la tua esperienza associativa ti è stata di aiuto per vivere in modo generativo il cammino sinodale nella nostra diocesi?”
“Partecipare alla formazione prima e svolgere il servizio di facilitatore del cammino sinodale poi è stato impegnativo ma molto arricchente. Sono un laico di AC da molto tempo e la formazione ricevuta è stata molto importante e significativa, ha favorito la crescita del senso ecclesiale e di appartenenza ad una comunità che non è solo parrocchiale ma foraniale, diocesana e Chiesa universale. Attraverso i momenti associativi di incontro, ascolto, discernimento ho capito che bisogna avere uno sguardo nuovo per annunciare il Vangelo, essere in “movimento” e non statici sulle nostre idee. Siamo invitati a cambiare la prospettiva perchè è rischioso fermarci a valutare e riflettere solo sul presente, per rispondere alle urgenze e ai bisogni immediati. La bellezza di questo cammino è scoprire che, alzando lo sguardo, l’andare oltre ci aiuta a fare comunione e non a pensare “solo al nostro orticello”. Grazie alla formazione in AC è stato facile accettare di modificare il mio atteggiamento e il mio ruolo nella comunità, aprire la mente e il cuore a questo cammino di conversione”.
 
Omar è moderatore della neo-formata Unità Pastorale di Fontanelle, Lutrano, Vallonto e Fontanellette.
“In che modo lo stile che hai vissuto nell’esperienza associativa di AC ti ha allenato ad affrontare le resistenze e le fatiche all’appello alla revisione e al rinnovamento delle parrocchie, affinchè queste siano ancora più vicine alla gente, ambiti di comunione viva e di partecipazione, e si orientino completamente verso la missione (EG 28)?”
“La formazione è la costante di tutti gli incontri in AC, perché sono tante le sfide in questo cambiamento d’epoca. Mi ha allenato allo stile del missionario cristiano, che fonda le basi nella fede e nello Spirito, non ha paura di sbagliare, sa ascoltare ed è pronto a mettersi a disposizione per il bene della comunità. L’unione delle quattro parrocchie in Unità Pastorale se da una parte ha destabilizzato tanti parrocchiani, dall’altra è stata un’ottima opportunità di condivisione delle esperienze pastorali delle diverse comunità, arricchendoci e rinforzando la rete delle relazioni personali. Si è missionari nel momento in cui si abbandona la propria casa e si condivide la strada con il fratello e la sorella della porta accanto. Anche l’arrivo del nuovo parroco non è stato solo un problema, bensì ci ha dato l’opportunità per condividere nuove proposte pastorali e lasciarsi coinvolgere in un nuovo modo di fare. Dovremmo sempre ricordare che Gesù è in mezzo a noi e ci parla anche attraverso incontri improbabili e impensabili per renderci evangelizzatori migliori”.
 
Paolo di Francenigo partecipa all’Equipe di Pastorale giovanile della Forania Pontebbana.
“La corresponsabilità è una scelta associativa imprescindibile, il confronto e la valorizzazione dell’unicità di ciascuno sono fondamentali. Come la si vive nell’ambito foraniale e diocesano?”
“L’AC è stata una buona palestra di corresponsabilità, mi ha insegnato l’importanza del coinvolgimento attivo nella comunità ecclesiale, attraverso un confronto continuo e arricchente della mia esperienza di fede con quella degli altri. Nella dimensione pastorale foraniale ciò si è tradotto in un saper ampliare il mio sguardo anche ai punti di vista di coloro che hanno una storia personale e un carisma diverso, specie nei momenti in cui bisogna mettere le mani in pasta per l’organizzazione di iniziative quali la veglia di Avvento o la Via Crucis. Nella fase di preparazione ed elaborazione porto il contributo dello “stile AC” nel tentativo di rispondere in maniera efficace a quelle che sono le esigenze in continua evoluzione dei giovani”.
 
Emanuela Baccichetto

Categorie ACR / Giovani / Adulti / Associazione / Dal territorio