Un’esperienza inclusiva senza pregiudizi: l’Associazione La Porta a Cimacesta

28/09/2023

Da ormai alcuni anni, l’estate dell’Azione Cattolica diocesana, si arricchisce della collaborazione con l’Associazione La Porta onlus di Vittorio Veneto.
Alcuni dei ragazzi ospiti della comunità, vivono l’esperienza di Casa Cimacesta, sia nel ruolo di animati che come occasione di servizio. Alcuni degli educatori della comunità, infatti, vengono dall’esperienza in AC e a loro volta hanno vissuto Casa Cimacesta a vario titolo e conoscono bene la “magia” di questo luogo, che fa sentire accolti, liberi e sicuri.
 
Anche se inizialmente è stato necessario spingere un po’ con alcuni ragazzi per la partecipazione con alcuni ragazzi, perché la parola “Azione Cattolica” può far temere chi non è un abituale frequentatore dell’ambiente.
«Il timore – raccontano gli educatori – è di trovarsi in un gruppo esclusivo, con regole e abitudini interne che possono mettere in difficoltà. Invece quello che i ragazzi respirano è un ambiente senza pregiudizi, che dà l’opportunità di mettersi alla prova in un “lavoro” che non conoscono ma che imparano perché supportati con sensibilità e pazienza, un luogo in cui percepiscono che chi crede può esprimere liberamente la propria fede, chi è incerto può imparare che esiste la possibilità di esprimersi, chi è “lontano” non subisce esclusione né si sente costretto.».
 
Sensazioni che emergono dalle parole dei ragazzi stessi: «non pensavo esistesse un posto così» e ancora «sono gentili anche se hai ancora tanto da imparare e se sbagli».
È poi un’opportunità di entrare in contatto con il mondo della spiritualità, cosa che fa bene ai giovani, che la possono vivere in modo giocoso e soprattutto condiviso con i coetanei. E anche da questo punto di vista non si sentono esclusi «è un ambiente cristiano, ma anche io che sono mussulmano mi sono sentito a casa» racconta un ragazzo.
«È una esperienza di doppia inclusione – continuano gli educatori – i nostri ragazzi vivono una esperienza completamente nuova, assaggiano la ricchezza del grande gruppo, dell’organizzazione di giovani che accompagnano giovani e di adulti che supervisionano e condividono un pezzo di strada con l’esempio. Dall’altro lato possono portare la loro ricchezza e mostrare che, anche se nella vita non tutti partono dallo stesso punto, si può comunque fare insieme un pezzo di strada e aprirsi reciprocamente a nuovi spunti e visuali. In fondo la vita comunitaria in Comunità o a Cimacesta si assomiglia molto: è nella relazione e nella possibilità che lasci all’altro di entrare nella tua vita che si creano le condizioni per sentirsi e far sentire accolti, accompagnati, amati».
 
Ci auguriamo veramente che questa bella esperienza possa continuare nel tempo.

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