In ascolto dei più giovani: Chiara Basei nel nuovo consiglio Nazionale di AC

14/05/2024

[ Articolo tratto dal settimanale Diocesano “L’Azione”]
 
La mattina di domenica 26 aprile una telefonata ha annunciato a Chiara Basei l’avvenuta elezione nel nuovo consiglio nazionale dell’Azione cattolica tra i rappresentanti del settore Acr. «Avevo dato la mia disponibilità alla candidatura negli ultimi giorni utili – racconta Chiara – ma non ho avuto modo di liberarmi da impegni già presi ed essere presente a Sacrofano». La candidatura «è nata e maturata nell’ambito del Triveneto che ha sostenuto la raccolte di firme richieste. L’assemblea nazionale ha eletto un rappresentante del Triveneto per ogni settore, cosa che non avveniva da anni».
 
Quarantun anni, nata e cresciuta a Ceggia, impiegata in un ambulatorio di medicina del lavoro di San Donà, Chiara ha iniziato a frequentare l’Acr alle medie: «Era l’appuntamento della domenica con le mie amiche ». Successivamente è diventata educatrice e oggi ricopre la carica di presidente parrocchiale e segue la formazione degli animatori. A livello diocesano è stata responsabile dell’Acr dal 2014 al 2017 ed è al quarto mandato nel consiglio diocesano (per tre volte membro di diritto e nell’ultima tornata eletta per l’Acr).
 
L’elezione l’ha sorpresa, ma ancora più è rimasta colpita dai tanti messaggi di ringraziamento per aver accettato l’incarico: «Avverto la responsabilità che mi sono assunta. Il mio impegno sarà volto soprattutto a promuovere nell’Ac percorsi per ragazzi in cui sia valorizzata la parte esperienziale. Nei nostri incontri dobbiamo far toccare con mano la bellezza di essere Chiesa in cammino, ognuno con il proprio passo ma insieme. Non ho ricette ma bisogna ascoltare i giovani e comprendere come si approcciano al mondo per poi riuscire a entrare in sintonia con loro. E non possiamo evitare di utilizzare i social e la tecnologia perché sono questi i mezzi di comunicazione dei ragazzi».
Per Chiara tre sono i punti di forza dell’Ac: «Siamo un’associazione intergenerazionale, che va dai bambini agli adultissimi, e questo è una ricchezza; in secondo luogo c’è una forte attenzione alla formazione, soprattutto degli educatori; infine tutti i percorsi mettono al centro la persona nella sua concretezza. Insomma, abbiamo tutto ciò che serve per continuare nell’annuncio del vangelo!»
 
Federico Citron

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