L’Unitarietà in Azione Cattolica

09/04/2023

Il 7 maggio l’Azione Cattolica diocesana celebrerà a Motta di Livenza la Festa Unitaria degli Incontri.
Ma cosa significa? Che tutti gli aderenti, ragazzi, giovani e adulti, si incontreranno per fare festa insieme, nello stesso posto, allo stesso orario, con lo stesso spirito. Solitamente parliamo di Festa degli Incontri, che ogni anno i ragazzi dell’ACR vivono a livello diocesano, ma ogni tre anni compare la parola “Unitaria”.
 
Se guardiamo nel dizionario alla voce “unitario” troviamo la definizione «che tende all’unità, che ha valore di unità».
Questa parola dice qualcosa di importante dell’Azione Cattolica, spesso la associamo ad appuntamenti o cose da fare, ma è invece un tratto distintivo dell’associazione. È ciò che lega le generazioni di ragazzi, giovani e adulti, uomini e donne che scelgono di aderire al progetto dell’associazione.
 
«L’unitarietà viene vissuta nelle cose semplici – ci racconta Giuseppe Roveda, presidente parrocchiale dell’AC di Tezze di Piave – i momenti di preghiera che vedono coinvolti tutti i settori oppure gli incontri dell’ACR, dove gli adulti, in special modo i genitori, sono coinvolti nei momenti di festa e convivialità, ma anche nell’animazione dei gruppi».
A Oderzo, invece è stato ideato il “parental caffè”, occasione in cui l’equipe adulti fa formazione ai genitori dei ragazzi che in contemporanea partecipano all’attività ACR, seguendo le tappe del cammino ACR.
Questo stile proprio dell’associazione viene sottolineato più volte nello Statuto, in particolare nell’art. 4 «L’Azione cattolica italiana intende realizzare nella vita associativa un segno dell’unità della Chiesa in Cristo. Si organizza in modo da favorire la comunione fra i soci e con tutti i membri del popolo di Dio».
L’art. 11.2 dice ancora, che l’Azione Cattolica «è animata dalla tensione all’unità, da costruire attraverso la valorizzazione dei doni che le provengono dalle diverse condizioni ed esperienze di quanti partecipano alla sua vita».
Diverse sono quindi le occasioni in cui le singole associazioni parrocchiali ci raccontano di vivere l’unitarietà, che si concretizza non solo nelle cose che vengono fatte assieme e nelle occasioni di incontro unitarie, ma nel vivere nella comunità secondo uno stile e un intento comuni, che ci fa essere un’unica famiglia.
Come ci racconta Stefano Andreetta, presidente parrocchiale di Gaiarine «Tutti gli adulti svolgono un servizio in parrocchia e spesso riguarda la pastorale dei ragazzi e giovani. Molti dei giovani sono educatori o aiutano comunque l’ACR, direi che l’unitarietà sta semplicemente in questo».
 
Questo stile, bene viene riassunto dalle parole di Vittorio Bachelet, nel saluto conclusivo alla II Assemblea nazionale dell’AC «L’Azione Cattolica mi pare che sia soprattutto una realtà di cristiani che si conoscono, che si vogliono bene, che lavorano assieme nel nome del Signore, che sono amici; e questa rete di uomini e donne che lavorano in tutte le diocesi, e di giovani, e di adulti, e di ragazzi e di fanciulli (…) e veramente essendo sempre più un cuor solo e un’anima sola cercano di servire la Chiesa».
 
Chiara Basei

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