Segni di Risurrezione

26/03/2024

Correre insieme verso il sepolcro vuoto, per entrare insieme nella verità perché “è meglio scoprire il sepolcro vuoto insieme, che il sepolcro pieno da soli”. Così ci ha esortato a fare il nostro parroco don Francesco nell’editoriale del numero di Pasqua del mensile della comunità di Farra.
L’ immagine di questa corsa insieme ben si addice al cammino assembleare che da ottobre 2023 a marzo 2024 l’AC diocesana ha compiuto e che diventa oggi un segno eloquente di Risurrezione.
 
Ci siamo fidati delle persone, giovani e adulti, che vivono la loro fede semplicemente nelle condizioni ordinarie di vita, spesso già con tante cose da fare, ma che hanno detto ancora un sì generoso alla responsabilità, in parrocchia, in forania, in diocesi.
Gareggiate nello stimarvi a vicenda è l’esortazione di san Paolo ai Romani, inserita nel documento programmatico 2024-2027 perché l’AC, come diceva Vittorio Bachelet è una “realtà di persone che si vogliono bene” e scelgono l’associazione per sperimentare e costruire quella fraternità di cui tutti, e l’umanità intera, Chiesa compresa, hanno estremo bisogno.
Abbiamo compiuto un percorso democratico, anche se la tentazione di non perdere tempo con le cose burocratiche, o nel cercare l’avvicendamento nelle responsabilità, perché tanto non c’è nessuno disponibile, a volte era forte. E’ stata esperienza di “una libertà esercitata responsabilmente insieme, fatta di dialogo, dibattito, confronto, non di accettazione supina di decisioni prese da altri o di protagonismo immediato” (A. Monticone)
Abbiamo cercato di fare quel discernimento comunitario, che sotto la guida dello Spirito santo e alla luce della Parola, permette di scegliere insieme il bene per ciascuno e per la comunità. A partire dalle associazioni parrocchiali, dalle équipe di settori, ACR e MSAC, per arrivare al consiglio e alla presidenza, abbiamo lavorato in gruppo, pensando, ascoltando, comunicando gli uni con gli altri, con la pazienza di accostare e di mettere insieme il contributo di ciascuno nel rispetto di sensibilità e di prospettive diverse, in modo che il punto di arrivo fosse condiviso, una sintesi alta e dinamica per tutti.
Insieme ora guardiamo alla tomba vuota che chiede l’impegno dell’annuncio del Vangelo e la responsabilità da testimoni luminosi e profumati della verità della Risurrezione, che deve però rispettare profondamente la complessità della realtà, mettendosi al servizio del suo diventare migliore (D. Bonhoeffer).
Buona Pasqua di Risurrezione!
 
Francesca Zabotti e Valerio De Rosso

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